Il metodo dei LUPETTI si propone di insegnare al bambino a vivere gioiosamente e in semplicità come ha fatto San Francesco, impegnandosi a fare del proprio meglio all’interno del “branco” (così viene chiamato l’insieme di tutti i lupetti)
L’ambiente in cui i LUPETTI dovranno immedesimarsi è quello della giungla, ed insieme ai vecchi lupi (capi) dovranno imparare a mettere in pratica la legge del BRANCO: ci si aiuta l’uno con l’altro.
E’ la giungla l’ambiente che diventerà familiare ai lupetti, ed è andando nei prati e boschi che circondano il nostro comune e stando all’aria aperta che impareranno che il Creato è una ricchezza che va rispettata ed apprezzata.
Ci si trova durante le riunioni tutti insieme nell’ambiente chiamato “tana”: diventerà il punto di ritrovo per i lupetti, un ambiente in cui sapranno che dovranno impegnarsi a fare del proprio meglio. I capi, attraverso il gioco (unico strumento utilizzato per trasmettere nozioni ed emozioni) li stimoleranno a diventare ogni giorno un po’ più grandi ed indipendenti, per poter sopravvivere “alla legge della giungla”; impareranno a sentirsi importanti, a scoprire ed apprezzare le proprie qualità e quelle degli altri lupetti, imparando a stare insieme. Imparano che ognuno di loro è un elemento importante che costituisce la loro «Famiglia Felice », famiglia in cui il senso della gioia è importante per un senso di armonia con Gesù, con se stessi e con il prossimo.
Il nome « Lupetto » è conseguente alla storia fantasiosa che viene vissuta e giocata nel Branco che si rifà al « Libro della Giungla » di R. Kipling nell’interpretazione educativa che ne ha dato il fondatore dello scoutismo.